Diastasi addominale

Accanto ai problemi causati dall’obesità patologica, si osservano frequentemente pazienti normopeso che presentano diastasi addominale, vale a dire deformità della parete addominale. Questa è provocata dal progressivo allontanamento dei muscoli retti e delle relative fasce, causato da lacerazione o conseguente ad aumento di pressione o volume del contenuto addominale. E' molto frequente nelle donne dopo la gravidanza o negli uomini con importante incremento di peso. Talora evidenti come ernie in entrambi i sessi  o conseguenti a interventi chirurgici pregressi (laparocele).

L’avvento della chirurgia mini invasiva, consente di conseguire buoni risultati, efficaci e stabili, sia dal punto di vista funzionale che estetico, con impiego di suture e reti protesiche riassorbibili, anestesia endovena senza necessità di intubazione, rapida ripresa delle attività lavorative e sportive, con un solo giorno di degenza post operatoria.

La ricostruzione anatomica della parete addominale è resa possibile attraverso 3 o 4 piccole incisioni, ben nascondibili, che consentono al chirurgo di lavorare con l’aiuto del robot Da Vinci, strumenti atti a ricostruire l’anatomia della linea mediana o linea alba, mediante sutura delle fasce, dei muscoli retti e degli obliqui, rinforzate dall’apposizione di reti riassorbibili o semipermanenti, nei casi più estesi.

Il risultato finale, in genere, ripristina la forma estetica dell’addome, senza interferire con le funzioni fisiologiche dei muscoli interessati e ben evidenti nella forma ideale detta “tartaruga” nell’uomo e addome piatto nella donna.

Durante l’intervento è possibile anche procedere a rimuovere la cute in eccesso, senza eccessiva trazione e sollevamento dei tessuti, praticare,  se utile,  la liposuzione dei pannicoli più resistenti e correggere precedenti cicatrici esterne (appendicite, colecistectomia, ernie, etc…) e pure la forma dell’ombelico.

La convalescenza è ridotta a pochi giorni, ripresa del lavoro sedentario immediata, ritorno in palestra dopo una settimana, bagno in mare dopo 10 giorni. Indumenti contenitivi e compressivi non necessari.